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Cavour - provincia di Torino - Piemonte - 44°47′N 7°23′E


"Giace Cavour in bassa pianura, a piè della celebre rocca che gli die il nome. Non si sono conservate memorie di questo luogo, perchè dicesi che per tre volte sia stato dato alle fiamme, e l'ultimo di questi disastri accadde nel 1690: ciò nondimeno attenendoci agli antichi itinerari, si può quasi asserire, che qui o nelle vicinanze si trovasse l'antica Caburrum.
Ebbe questa Terra in antico la sua muraglia, e se ne veggon tuttora le tracce nel lato sinistro della parte di tramontana: vanno queste a riunirsi ad un'antica torre, che serve di porta e di campanile. Ben munito e vantaggiosamente situato era l'antico fortilizio, ma ciò nondimeno nel 1592 il Les Diguires potè espugnarlo. Un fulmine caduto sulla polveriera nel 1630, fece saltare una parte di questa fortezza; l'altra fu demolita per cagioni politiche: una caverna, un antro, una cisterna sono i soli suoi avanzi. Le vie di Cavour sono piuttosto regolari: tra i fabbricati primeggia la casa del Comune ed una bella Loggia. Sulla piazza della vicaria parrocchiale, fu costruita una fontana pubblica nel 1828: il piazzale del mercato bovino è ombreggiato con olmi, per cui serve di passeggio nei mesi estivi. La chiesa di S. Giuseppe appartiene ad una confraternita: a quella di S. Agostino è ora annesso un collegio, ove la gioventù trova istruzione fino alla rettorica. La scuola comunale serve pei rudimenti della lingua italiana. Il piccolo ospedale è affidato alle cure di tre Suore della Casa della Provvidenza di Torino. Il teologo Pollani fondò, non ha molto, una scuola per le fanciulle. In una cascina del comune, detta Abbadia, trovasi una chiesa con cappella sotterranea, ora ridotta ad usi profani: appartenne un tempo ai Benedettini, ivi stabiliti nel 1038 dal Vescovo Landolfo."

Tratto da

Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole Vol. 4 - 1837